alitalia90_big1-235x132Pubblicato l’11 ottobre 2013 su change.org e ripreso da ReteLib e Italia Futura

Intervento statale in Alitalia? No, grazie!

Alitalia torna al capolinea.

Miliardi di euro dei cittadini italiani, che onestamente pagano le tasse, sono stati utilizzati per anni per tenere in cielo aerei che non avevano alcuna ragione economica di volare.

I debiti di Alitalia e gli errori di una classe dirigente incapace sono stati prima direttamente coperti, successivamente, con la finta privatizzazione ad opera dei “capitani coraggiosi”, sono stati accollati ai cittadini e in parte ai consumatori con il redditizio monopolio di tratte importanti.

Ora, che Alitalia volge nuovamente verso l’epilogo, l’intervento statale è l’ennesimo tentativo della lunga mano della politica di poter disporre senza controllo di aziende statali, che in realtà nascondono poltronifici e sistemi di voto di scambio per posti di lavoro.

Lo Stato ha un’unica via per salvaguardare l’interesse dei propri cittadini ed è quello di creare condizioni favorevoli per lo sviluppo del mercato interno e in particolare, nel settore dei trasporti è quello di agire sulle infrastrutture, le regole e l’attrattività generale del Sistema Paese, anche incentivando gli stranieri a venire in Italia, sia come turisti che come investitori. 

Non c’è nessun orgoglio nel vedere una bandierina che vola nei cieli, se per farlo occorre mettere le mani nelle tasche dei contribuenti o dei risparmiatori.

Mi rivolgo a tutte le persone convinte che solo la combinazione di una buona regolazione e di tanta concorrenza rende forte il tessuto economico e sociale del Paese, affinché si mobilitino cominciando con la firma di questo appello.

 

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